RICERCA INDUSTRIALE

Progetto TEMART, l’arte a portata di mano

Nell’ambito del progetto TEMART, finanziato dal programma POR-FESR Reg. Veneto, Ecor International ha studiato l’integrazione della stampa 3D con tecnologie in grado di coinvolgere i sensi per rendere fruibili a persone ipovedenti opere scultoree quali i bassorilievi bronzei del Donatello.

Ecor International SpA ha partecipato e contribuito alla messa in opera del progetto TEMART -indetto dalla Regione Veneto e stanziato con oltre 5 milioni di euro dal fondo europeo di sviluppo regionale- caratterizzato per lo studio, messa a punto e validazione di applicazioni innovative di tecnologie in grado di prototipare e produrre componenti e prodotti di valenza artistica e di design nei quali si combinano le qualità della forma e del materiale con la multifunzionalità che, nella maggior parte dei casi, è imputabile alla natura e qualità delle superfici, con particolare rilevanza per l’applicazione di tecnologie di fabbricazione additiva per una gamma estesa di materiali (polimerici, compositi, metallici, ceramici e cementizi) e di loro combinazioni nello stesso artefatto.

Questa sfida raccoglie competenze a 360°. Le conoscenze e le abilità artistiche si uniscono a quelle tecnico-scientifiche per dare forma e sviluppare nuove frontiere estetiche e materiali. In particolare, in questa fase, ci si è concentrati sulla riproduzione di un rilievo in bronzo del Donatello inserito nell’altare della basilica di Sant’Antonio a Padova non accessibile al grande pubblico.

Il contributo di Ecor International

All’interno del progetto, Ecor International SpA ha contribuito attivamente al progetto mettendo a disposizione un grande ventaglio di conoscenze e competenze nei materiali metallici. Attraverso la scansione laser dell’opera è stato possibile realizzare dei prototipi in acciaio inossidabile AISI316. L’impiego di questo materiale ha consentito di sperimentare diverse metodologie di trattamenti di finitura superficiale post processing ottenendo rese tattili diversificate e in linea con le esigenze del caso. Realizzare la riproduzione in acciaio inossidabile con queste particolari specifiche ha garantito, inoltre, la fruizione tattile della superficie in condizioni altamente igieniche permettendo di attuare gli opportuni processi di sanificazione della superficie senza incorrere nel degrado del materiale stesso grazie alla sua particolare resistenza agli agenti chimici.

Come riportano i ricercatori che hanno lavorato allo studio, «La scelta dell’acciaio inossidabile AISI316 rappresenta per Ecor International la possibilità di utilizzare le proprie competenze nel campo alimentare -in termini di Hygienic Design– per contesti decisamente diversi. La possibilità di proporre una re-interpretazione di un’opera d’arte di grande valore in una versione innovativa ed in condizioni di sicurezza igienica dimostra la grande capacità di integrare competenze trasversali e dare concretezza ad un’idea di ricerca.»

Tutto questo ha permesso di mostrare ulteriormente la versatilità tecnica dell’acciaio inossidabile al di fuori dei tradizionali contesti operativi.

Macchina MYSINT 300 impiegata per la realizzazione del basso rilievo in Additive Manufacturing

Un risvolto sociale

La riproduzione del basso rilievo del Donatello in acciaio inossidabile non ha però solamente testimoniato la tecnologia messa in campo da Ecor International. Oltre alla sicurezza igienica di cui è caratterizzato l’AISI316, il lavoro principale di ricerca è consistito nello studio ed affinamento delle funzionalità superficiali del materiale. Il basso rilievo del Donatello è stato lavorato per essere fruibile e godibile anche ad un pubblico ipovedente tramite finiture superficiali differenziate che hanno permesso, ad esempio, a capelli, vestiti e volti di dare percezioni tattili differenti al fine di consentire una lettura funzionale al riconoscimento delle forme alle persone ipovedenti. L’ottimizzazione dei trattamenti superficiali è stata resa possibile per mezzo della collaborazione volontaria al progetto della signora Sabrina Baldin, cieca e da sempre attiva in progetti culturali e sociali per i non vedenti. È stata coinvolta in parte della ricerca per la valutazione tattile delle superfici e, come lei stessa ha raccontato durante la collaborazione col team di Ecor International, «È un progetto dall’alto valore sociale. Apprezzabilissima la sensibilità nello sviluppo di progetti di questo tipo che hanno non solo un alto costo a livello economico ma che richiedono un grande impegno in termini di competenze e risorse umane. Come impatto è qualcosa di molto importante perché a livello di cultura accessibile c’è davvero poca attenzione alle nostre difficoltà quotidiane e non poter godere di queste opere d’arte è un grande dispiacere. A Padova abbiamo tutto sotto teca e quindi non percepibile con mano. Chi non vede nulla è costretto a fidarsi degli occhi degli altri»

Non solo quindi un grande risultato tecnologico ed artistico ma anche e soprattutto di natura sociale in cui l’arte si trasforma in opera di inclusività e fa sì che essa stessa si apra ad un’utenza sempre più ampia nel messaggio che è proprio dell’artista che crea per comunicare ad un pubblico “semplicemente” destinatario dell’opera.

Last but not least, il raggiungimento di obiettivi che abbiano ricadute sui cittadini in conformità con i target del nascente programma Horizon Europe per un concetto di una ricerca “by and for the citizens”.

La Sig.ra Baldin esamina la superficie del basso rilievo per fornire indicazioni tattili

Sviluppi futuri e partner

All’interno del progetto TEMART i partner sono stati molteplici e ad ognuno è stata richiesta ricerca, studio e capacità realizzativa. Assieme ad Ecor International SpA hanno collaborato: l’Università degli studi di Padova, l’Università degli studi di Verona, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’azienda PrismaTech, la Metal Finish Srl e il Venetian Heritage Cluster Srl.