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Come aumentare l’affidabilità di componenti e sistemi

Nicola Pozzan, Head of Technical Department, interviene a Roma al convegno “Nuove Tecnologie per Life Cycle and Protection” organizzato dal Ministero della Difesa.

A Roma, lo scorso 10 dicembre, si è svolto il convegno “Nuove Tecnologie per Life Cycle and Protection” organizzato dall’Associazione Nazionale Ufficiali Tecnici dell’Esercito Italiano a cui era presente anche Ecor Research.

Sono intervenute all’incontro tre specifiche Direzioni dell’area tecnico-amministrativa del Ministero della Difesa: la Direzione degli armamenti terrestri (Terrarm), navali (Navarm), aeronautici e della aeronavigabilità (Armaereo). Inoltre, hanno preso la parola anche l’azienda OTO Melara di Finmeccanica che produce sistemi di sparo, la AeroSekur che produce sistemi di filtraggio e sistemi di sicurezza e, naturalmente, Ecor Research nella persona di Nicola Pozzan, Head of Technical Department. Proprio a lui abbiamo chiesto di darci qualche spiegazione in più in merito alle tematiche principali dell’incontro: l’affidabilità e il ciclo di vita dei componenti.

 

Nicola, come ha contribuito Ecor Research al convegno?

Abbiamo contribuito, in particolare, per la  discussione riguardante l’ingegneria dell’affidabilità dei componenti alla luce delle nostre competenze nell’ambito degli Ambienti Integrati di Simulazione, che noi chiamiamo test rig, o banchi prova.

 

Cosa si intende per affidabilità di un componente?

L’ingegneria dell’affidabilità è una disciplina che prevede l’applicazione di conoscenze scientifiche ad un componente, prodotto o sistema complesso allo scopo di assicurarsi il suo funzionamento senza nessun guasto per un periodo indicato nelle condizioni ambientali specificate. Dunque, tali studi consentono di stabilire la vita prevista di un prodotto, prevedere e prevenire le rotture possibili che ci si possono aspettare, ottimizzare il costo di sviluppo e supporto del prodotto e di effettuare delle analisi rispetto alla riprogettazione del prodotto ad un minor costo con gli eventuali rischi ad essa connessi.

 

Perché è importante e strategico effettuare dei test di affidabilità su tali componenti?

L’obiettivo di un approccio affidabilistico alla progettazione e produzione è utilizzato in chiave di ottimizzazione dei sistemi processo e prodotto mediante attività di modellazione, simulazione virtuale, testing a banco ed elaborazione dei dati in chiave statistica. Nell’ingegneria dell’affidabilità si aggiunge una fase intermedia, rispetto all’ingegneria tradizionale, che prevede una simulazione prima dell’introduzione del componente nell’ambiente reale.

 

Quali soluzioni propone Ecor Research nell’ambito dell’ingegneria dell’affidabilità?

Ecor Research affianca i clienti nei processi di ingegnerizzazione dei componenti e gestisce le attività di verifica e validazione da cui derivano dati certi relativi all’affidabilità e alla durata del componente. Si tratta di un supporto completo che va dalla progettazione sino all’industrializzazione e validazione attraverso i test rig. Dunque, l’obiettivo strategico dell’azienda è quello di affiancare il cliente nel supporto allo sviluppo di componenti e sistemi critici  ad alta complessità, non come semplice fornitore, ma come partner strategico. Nel dettaglio, l’approccio di Ecor Research prevede tre possibilità: la simulazione virtuale dei modelli, una simulazione fisica con la messa in opera di test specifici, l’analisi e caratterizzazione dei componenti da un punto di vista di stress meccanico, termico e chimico.

 

Puoi farci un esempio di uno dei test effettuati in Ecor Research che consentono di prevedere la durata e l’affidabilità dei componenti e spiegarci le sue peculiarità?

Certo, potrei citare il test “SimuCORR” che è finalizzato ad analizzare la corrosione dei componenti in diverse condizioni ambientali. Infatti, la corrosione è una delle peggiori cause che portano al deterioramento e alla possibile rottura dei componenti. Secondo questo test, il componente viene inserito in un macchinario con tre camere distinte che ricreano degli ambienti ostili per mezzo di specifici agenti, come il perossido di idrogeno, in precise condizioni di concentrazione e temperatura. Il valore aggiunto dell’impianto è di garantire un cost saving del test grazie alla sua automazione. Inoltre, i tecnici possono operare in sicurezza perché non  vengono a contatto con gli agenti. Infine, i dati sono acquisiti automaticamente tramite un sistema di sensori con elettrodi, e la caratterizzazione dei componenti, a differenza dei tradizionali sistemi, viene quindi sviluppata attraverso un sistema oggettivo.

 

Complessivamente, come valuti la partecipazione di Ecor Research al convegno?

Credo che il convegno abbia costituito un’occasione importante per presentare le nostre competenze e soprattutto per aprire il dibattito su un argomento che è ancora poco affrontato in Italia, ma il cui interesse è destinato a crescere nei prossimi anni.